Sintomi neurologici funzionali e dissociativi: una guida per il paziente

Spasmi facciali funzionali
I sintomi neurologici funzionali possono interessare anche il volto. Tali sintomi sono molto più comuni di quanto si pensasse 10 o 15 anni fa, sebbene siano riconosciuti da oltre un secolo.
Spasmi facciali funzionali/ Distonia
Il sintomo facciale funzionale più comune è lo spasmo dei muscoli intorno ad uno degli occhi oppure dei muscoli della metà inferiore del viso.
Tipicamente lo spasmo facciale funzionale si verifica episodicamente e colpisce una metà del volto. Gli spasmi che interessano i muscoli intorno all'occhio (chiamati orbicularis oculis) determinano una limitazione nell'apertura degli occhi ed un abbassamento del sopracciglio (vedi foto sotto).
Quando gli spasmi muscolari interessano la parte inferiore del volto, un lato della bocca può presentarsi tirato verso il basso mentre, in altri casi, i muscoli della guancia sono tirati verso l’alto (vedi la foto di Lucy sotto). La bocca è tirata verso il basso a causa dello spasmo di un muscolo chiamato platisma, situato nella parte laterale del collo. Meno comunemente un lato della bocca può essere tirato verso l’alto. La fotografia in alto a destra è stata scattata nel 1918 e raffigura un soldato della prima guerra mondiale colpito da psicosi post-traumatica che presentava anche uno spasmo facciale funzionale.
Queste fotografie mostrano i muscoli della guancia di Lucy che tendono ad essere tirati verso l’alto sul lato destro della bocca. Inoltre, Lucy presenta anche uno spasmo del platisma sul lato destro che le tira le labbra verso il basso su quel lato.
Sul sito www.neurosintomi.org puoi vedere un video in cui Lucy parla del suo spasmo facciale. Lucy presenta anche una debolezza del braccio e della gamba di destra. Puoi trovare una descrizione di questi sintomi sulla pagina dedicata alla debolezza funzionale.
Sono grato a Lucy per aver dato il permesso di far apparire le sue foto su www.neurosymptoms.org
La bocca tirata verso il basso può dare al volto un aspetto asimmetrico, che è spesso erroneamente interpretato come sintomo di debolezza facciale. I medici che non conoscono lo spasmo facciale funzionale possono interpretare i sintomi come fossero quelli di un ictus, sebbene in realtà, si tratti di un problema di eccessiva contrazione muscolare e non di un deficit di contrazione come invece avviene in caso di ictus.
Sebbene molti episodi di spasmo facciale funzionale durino pochi minuti, in alcuni casi possono protrarsi per ore o raramente, essere presenti per la maggior parte del tempo.
Alcune volte anche la lingua può essere coinvolta dallo spasmo. In questi casi, quando la lingua viene sporta fuori dalla bocca, punta verso lo stesso lato affetto dallo spasmo facciale.
Come viene fatta la diagnosi?
E’ importante che il medico che fa la diagnosi sia esperto nella diagnosi differenziale dello spasmo facciale. Una delle principali differenze tra le varie forme di spasmo è che mentre quelli dovuti ad una delle condizioni elencate in tabella, hanno di solito una durata piuttosto breve (pochi secondi), nello spasmo facciale funzionale l’iperattività muscolare dura minuti o anche più. Altri aspetti distintivi che il neurologo esperto può prendere in considerazione sono: il pattern dello spasmo, i fattori scatenanti e i sintomi associati.
Altre condizioni che causano spasmo dei muscoli facciali e che non sono classificate come disordini funzionali includono:
Debolezza facciale funzionale
La debolezza facciale funzionale è rara. Può presentarsi in concomitanza con un disordine funzionale del linguaggio. Ad esempio, alcuni pazienti non riescono a chiudere la bocca in modo corretto quando parlano. Sintomo, questo, che può essere interpretato come segno di debolezza facciale.
Ptosi funzionale (palpebre cadenti o chiuse)
Nello spasmo facciale funzionale il muscolo intorno all’occhio mostra un’iperattività che tuttavia non coinvolge la palpebra. Tuttavia, un disordine neurologico funzionale può, in alcuni casi, determinare il fenomeno della palpebra cadente, chiamato ptosi. Questa diagnosi richiede una cura particolare in quanto ci sono numerosi cause di ptosi come la miastenia grave, una flaccidità della cute delle palpebre e varie malattie cerebrali.
Occasionalmente le palpebre invece di essere deboli come nella ptosi, possono essere serrate e difficili da aprire per il paziente. La causa più comune di questo disturbo è una condizione chiamata blefarospasmo, un disordine del movimento non associato ai disordini funzionali. Tuttavia, questo sintomo può raramente presentarsi anche sotto forma di disordine funzionale. Inoltre, può essere particolarmente disabilitante in quanto, se entrambe le palpebre sono chiuse la persona non riesce a vedere in modo corretto.
Anche in questo caso, l’esperienza, preferibilmente di un medico che abbia familiarità con le manifestazioni di blefarospasmo è essenziale.
Trattamento dello spasmo facciale funzionale
Per alcune persone, sapere che il problema consiste in un’iperattività piuttosto che ipoattività muscolare, può fare la differenza. Riconoscere le cause che scatenano lo spasmo, come, ad esempio, lo stiramento dei muscoli del viso o la sensibilità alla luce è, senza dubbio, utile. Nel caso in cui gli spasmi siano dovuti allo “stiramento” dei muscoli del viso, si potrebbe essere tentati di evitare tali movimenti. Tuttavia, in questi casi sarebbe utile, al contrario, indurre il movimento deliberatamente in modo che il cervello si “desensibilizzi” ad esso, arrivando così a controllare gli spasmi (piuttosto che essere in balia di episodi casuali). Allo stesso modo se la causa che scatena lo spasmo è la sensibilità alla luce, può essere utile esporre gradualmente l'occhio a quantità di luce via via maggiori.
A differenza di alcune forme di distonia, le iniezioni di tossina botulinica non sembrano essere utili per lo spasmo facciale funzionale.
Capire la diagnosi aiuta a “riprogrammare il cervello” che ha sviluppato movimenti anomali in risposta ad alcuni movimenti facciali (vedi il diagramma di seguito riportato).






